Nello sviluppo configurale, verticale, che ne consegue la forma estetica, la piega della lamiera, morbida rigonfia accarezzata, evoca quella della vela prodiera di ampia superficie curvilinea: Spinnaker, infatti, è il nome della lampada, preso in prestito, forse del tutto casualmente, dalla terminologia nautica. Quando, l’apparecchio, prima ancora di farsi tramite di luce, si pone, nel domestico, come scultura, importante presenza, certamente inconfondibile. Design del 1968, l’oggetto mantiene intatto il fascino di sue peculiari valenze, qualificandosi ancor più, a distanza di cinquant’anni, senza tempo nel tempo. Neo laureati in Architettura, Costantino Corsini e Giorgio Wiskemann avviano lo studio omonimo professionale nel 1956, dando luogo e sviluppo a una collaborazione di fatto già in atto sin dai tempi dell’università. Attive, per alcuni anni, assieme ai fondatori, entrambe architetti, le mogli, Giuliana Grossi di Costantino, Yolanda Collamati di Giorgio. Plurimi gli ambiti di interesse operativo. Tra i lavori iniziali, nel 1959, l’allestimento e l’arredo dell’Auditorium e dell’atrio principale del grattacielo Pirelli a Milano.
Concorsi e, soprattutto, allestimenti di mostre e fieristici, costituiscono per un lungo periodo, in particolare su incarico Montecatini, poi Montedison, voce preponderante. Così, nel 1962, in collaborazione con Gio Ponti, il concorso internazionale ad inviti bandito dalla città di Linz in Austria, per la progettazione di un centro artistico musicale in memoria del compositore e organista austriaco Joseph Anton Bruckner. Esemplari figurano gli allestimenti per la Comunità Europea a Torino in occasione di Italia 61 e, nel 1965, alla XLIII°Fiera di Milano, il padiglione Montecatini con “Una casa tutta di chimica.” L’opera ottiene il Sole d’Oro, I°Premio riservato al migliore allestimento dal quotidiano Sole 24 Ore. Degli anni Sessanta e precisamente del ’62 e del ’64, sono le Case Unifamiliari a Brugherio, Milano, e le Ville a Carimate, Como.
Quindi ha inizio, precipuo distintivo e determinato, l’impegno del sodalizio nei confronti della progettazione di edifici industriali. Il Premio INARCH, destinato alla migliore opera realizzata nel corso dell’anno, verrà assegnato, nel 1966 al complesso architettonico Lever Gibbs sito a Casalpusterlengo. Da qui i nuovi modi di intendere l’insediamento dei peculiari edifici, di farne paesaggio nel paesaggio.
Altamente rappresentativo, nei colori e nella grafica, il complesso Dalmine, di forte impatto, per dimensioni e ubicazione fronte autostrada La Serenissima.
Corsini e Wiskemann realizzeranno oltre cento edifici industriali, sul territorio nazionale e all’estero, soprattutto in America Latina, nell’ambito di una consulenza con la società di ingegneria Techint. Causa lo specifico totalizzante impegno, marginali, anche se preziosi, non sprecati, sono gli episodi di interesse per l’Industrial Design. Un servizio di posate, del 1959, prodotto dalla Reed & Barton di Tauton, Mass, U.S.A., si aggiudica il II°Premio al Design Competition for Italy. Nel ’68, l’anno di Spinnaker, particolare è l’installazione alla XIV°edizione della Triennale di Milano, dove l’ambiente è inteso plurifunzionale, prestandosi a una totale fruibilità degli spazi, e l’oggetto che vi campeggia come mobile globale. Quel mobile infatti non è semplicemente un mobile, come Spinnaker è sì una lampada, non è semplicemente una lampada. Entrambi gli esempi, pur differenti nelle peculiari valenze, sono in grado di connotare di loro presenza l’ambiente. Codiceicona riedita la lampada Spinnaker nel 2018, rivisitandone l’assunto, secondo normative vigenti, garantendone assoluta l’identità formale, unica, irripetibile.