I modi di Franco Albini confermano il rigore del metodo, dove lo sfruttamento dei processi tecnologici rafforza la coerenza e la razionalità della sintesi perseguita. Sin dal 1949, in occasione dell’arredamento del rifugio Pirovano a Cortina, manifesta è la sua intenzione, condivisa con i fratelli Ezio e Roberto Poggi, artigiani in Pavia, della finalizzazione all’eccellenza produttiva di ogni singolo oggetto, dalla scelta dei materiali di costruzione, in primis il legno per i suoi mobili trattati in fase di finizione a poro aperto. La collaborazione con i Poggi sarà di lunga fattiva durata. In tal ambito, Albini firma, nel 1954 il progetto Badano, quello di un tavolo, meglio di un sistema, che porta il nome del committente, che comprende lo sviluppo di differenti configurazioni, grazie alla composizione degli elementi di base. Raffinato, elegante, Badano, riedito nel 2020 da Codiceicona, replica ancora oggi, design senza tempo, la suggestione delle diverse destinazioni d’uso. Nei modi di Albini, nel suo fare ideativo, costante è dunque la ricerca della giustificazione etica.
Laureatosi in Architettura, al Politecnico di Milano nel 1929, collabora inizialmente con lo Studio Ponti-Lancia.
Nel 1931 apre il suo studio a Milano con Giovanni Palanti e Riccardo Camus. Nel 33 partecipa alla V° Triennale, con Pagano alla Mostra dell’Abitare, con Camus Masera e Palanti a quella dell’Arredamento. Per l’esposizione dell’aeronautica, cura a Milano, nel 34, la sala dedicata all’aerodinamica. Nel 1940 partecipa alla VII° Triennale di Milano, occupandosi di una sezione della Mostra dei Criteri della Casa d’Oggi. Nel 51, in occasione della IX° Triennale presenta la sedia Luisa, cui verrà assegnato il premio La Rinascente, Compasso d’Oro nel 1955. Dal 52 Franca Helg è associata allo Studio. Nel 1963, Albini progetta con la Helg, le stazioni della linea uno della metropolitana milanese, con grafica di Bob Nord e nel 1964 riceve il Compasso d’Oro. La giustificazione etica è quindi peculiarità ineccepibile della poetica di Franco Albini, del suo insegnamento, docente a Milano e Venezia, sul fronte dei suoi interessi progettuali, delle architetture, degli allestimenti museali e fieristici, degli arredi, dove il suo segno resta precisa testimonianza di prioritaria eccellenza.